Il prossimo 13 luglio si svolgerà, nell’ambito del progetto Integrity Pacts Sibari, presso il Museo Diocesano e del Codex di Rossano (Cosenza), un seminario dal titolo “Da cittadini monitoranti a operatori del patrimonio: modelli e processi di gestione condivisa del bene comune”, organizzato da ActionAid Italia e dall’associazione Insieme per Camminare.
L’evento è aperto al pubblico e vedrà esperti, cittadini, associazioni e istituzioni dialogare sulle realtà esistenti e sui modelli di coinvolgimento dei cittadini nella gestione e valorizzazione del Patrimonio culturale.
Il patrimonio culturale è infatti per sua natura un bene comune. La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società – più conosciuta come Convenzione di Faro – definisce il patrimonio culturale come «insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione».
La Convenzione sottolinea anche la «necessità di coinvolgere ogni individuo nel processo continuo di definizione e di gestione dell’eredità culturale». Un aspetto importante della sperimentazione attuata nell’ambito del progetto Patti di integrità è proprio la valorizzazione della partecipazione dei cittadini nel monitoraggio di risorse pubbliche investite attraverso appalti, nel caso specifico destinate al Museo archeologico nazionale della Sibaritide e al Parco archeologico di Sibari.
Noi di ActionAid Italia, Gruppo Abele e Monithon, dopo aver “aperto” – in collaborazione con il MiBAC – il monitoraggio dei progetti finanziati a Sibari attraverso un percorso di formazione destinato ad alcuni referenti del territorio su appalti pubblici, contrasto alla corruzione e trasparenza, proviamo ulteriormente a declinare il tema della partecipazione. Già nello scorso ottobre abbiamo preso parte ad una conferenza sulla gestione partecipativa del Patrimonio culturale ed in occasione della Giornata mondiale del Patrimonio dello scorso 18 aprile abbiamo pubblicato alcune riflessioni sul blog Voices of Transparency.
Al seminario interverranno, oltre al Segretario regionale per il MiBAC Salvatore Patamia, alcuni relatori che condivideranno esperienze diverse da tutta Italia: Valeria Pica introdurrà parlando della Convenzione di Faro, a seguire Anna Cipparrone, Massimiliano Messina e Fabio Pinna racconteranno del loro lavoro svolto in Calabria ed in Sardegna per avvicinare la comunità locale al proprio Patrimonio culturale. Infine Cinzia dal Maso chiuderà la giornata con alcune riflessioni sull’importanza della comunicazione destinata ai non specialisti.
Qui è possibile scaricare il programma del seminario.
«Teniamo tutti, noi specialisti, al patrimonio culturale: sono diverse le visioni, le strategie e le risposte che possiamo dare a un problema, che però è comune. C’è chi ritiene che bastino le norme, i divieti, i vincoli e chi punta ad una tutela più attiva, più partecipata, più sociale. […] Chi pensa di dover affidare la gestione del patrimonio solo allo Stato e chi è convinto che un patrimonio così cospicuo e diffuso come quello italiano possa consentire una pluralità di forme di gestione, valorizzando anche tante energie e competenze presenti dappertutto, con il coinvolgimento sia di imprese, cooperative. singoli professionisti sia e soprattutto di quello straordinario mondo rappresentato dal terzo settore. Sostanzialmente il confronto è tra chi considera il patrimonio una sorta di proprietà privata solo degli specialisti, dei funzionari, dei professori e chi ritiene che i legittimi proprietari siano i cittadini.» Giuliano Volpe, Il bene nostro. Un impegno per il patrimonio culturale (2019)
La foto in copertina è di Gianpaolo Colucci.