Lo scorso 28 novembre a Bruxelles ha avuto luogo il cosiddetto “Stakeholders’ event”, ovvero un incontro tra la DG Regio e tutti gli attori interessati dai Patti di Integrità stipulati nell’ambito dei 17 progetti pilota. Per il progetto pilota su Sibari, oltre ad alcuni membri del gruppo di lavoro, sono intervenute la direttrice del Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide Adele Bonofiglio, come rappresentante del Segretariato Regionale (nostra stazione appaltante) e la dottoressa Evelina Pia Fortunato, esperta tecnica per Invitalia, in rappresentanza dell’Autorità di Gestione del Programma Operativo Cultura e Sviluppo. Inoltre è stata invitata a partecipare una delegazione dei cittadini coinvolti sul territorio, composta da Teresa Massimilla, Giuseppe Le Fosse, Caterina De Nardi e Filomena Tucci.
Durante la mattinata si sono succedute due sessioni, nella prima della quali i cittadini della Sibaritide hanno raccontato la loro esperienza di Patto di Integrità: punti di forza, difficoltà incontrate e suggerimenti per uno sviluppo futuro. Nel pomeriggio tre workshop sono stati dedicati il primo ad una discussione sugli stimoli per una maggiore competizione tra operatori economici negli appalti pubblici, il secondo a come promuovere una maggiore partecipazione di tutti i potenziali interessati, inclusi i beneficiari delle politiche pubbliche: abbiamo raccontato la nostra esperienza di coinvolgimento della cittadinanza, insieme ai rappresentanti del MiBAC. Nel terzo workshop sono state presentate diverse esperienze basate sull’uso dei dati aperti relativi agli appalti pubblici come strumento di maggiore trasparenza ed apertura: tra esse, il sistema di raccolta e pubblicazione in formato aperto dei dati relativi alla filiera delle imprese che stiamo implementando in collaborazione con gli altri due partner italiani, Amapola e Transparency Italia.
A che punto sono i due progetti monitorati
Per il progetto relativo al Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, il primo lotto relativo ai soli lavori è stato aggiudicato in via definitiva il 6 luglio 2018 alla Research Consorzio Stabile (Napoli) con un ribasso del 25%.
Per il progetto relativo all’area di Casa Bianca, il primo lotto relativo ai soli lavori è stato aggiudicato in via definitiva il 14 maggio 2018 alla associazione Temporanea di Imprese costituita da Clamar di Bongiorno Calogero (Agrigento), F.lli Di Carlo (Lucera) e D’Alessandro Restauri Srl (Matera) con un ribasso del 17,5%. I lavori sono stati consegnati a settembre ed Actionaid Italia ha avviato le prime attività di coordinamento tra stazione appaltante e appaltatore per l’implementazione del Patto di Integrità.
La voce dei cittadini coinvolti
Riportiamo un passaggio dell’intervento affidato a Caterina De Nardi nel corso della prima sessione (potete leggerne la trascrizione integrale qui):
«Dopo l’esperienza attuale desideriamo che le procedure di monitoraggio o gli strumenti come i Patti di Integrità possano essere promossi regolarmente, in modo da diventare strumenti importanti per un intervento efficace nel processo di trasparenza in tutti i campi, favorendoli, assegnando ai volontari aiuti finanziari per sostenere la loro ricerca e attività. È necessario che questo “servizio” sia adeguatamente riconosciuto come un alto valore sociale e morale. Ci auguriamo che il networking sia facilitato in modo da consentire ai volontari di diventare punti di riferimento per ulteriori patti di integrità e trasparenza, per instaurare un dialogo costante con le scuole, per diffondere buone pratiche, anche attraverso campagne di stampa mirate.
Inoltre, per l’azione specifica che stiamo svolgendo, vogliamo sottolineare che il Parco archeologico di Sibari è il nostro emblematico luogo di eccellenza che dovrebbe diventare un motore della crescita dell’economia locale. È per questo motivo che vogliamo costruire alleanze e rapporti con altri gruppi di cittadini come “Amici del Museo di Sibari” e con altri enti pubblici e privati interessati a questo importante patrimonio culturale. Vogliamo che il Parco Archeologico sia incluso in investimenti strategici.
Tra i problemi che potrebbero sorgere, ce n’è uno che è particolarmente preoccupante per noi. Questo è il potenziale che le autorità istituzionali pubbliche e le i privati che partecipano potrebbero opporsi o resistere a queste richieste di trasparenza. Per questo motivo raccomandiamo vivamente le autorità di stabilire protocolli e regole chiare che rispondano a questa richiesta.»
La partecipazione di un’ampia delegazione fra rappresentanti delle istituzioni e cittadini è il risultato del lavoro di costruzione di un rapporto di maggiore fiducia reciproca. Coinvolgere i cittadini in una tematica complessa e tecnica come quella degli appalti pubblici ha richiesto un percorso di ingaggio e formazione continuo e strutturato, ma accessibile allo stesso tempo, nella speranza che anche dopo la fine del progetto possano avviarsi nuove e diverse attività di coinvolgimento della cittadinanza nei processi di appalto pubblico, determinanti per lo sviluppo locale. È un caso curioso che in un momento in cui la sfiducia tra cittadini e istituzioni sta producendo tensioni sociali e trasformazioni che potrebbero distruggere i valori su cui è stata fondata l’Europa, uno dei progetti pilota del Patto di integrità si sta svolgendo proprio nell’area archeologica che ospita le vestigia di una città, tra le prime – sembra – ad elaborare una costituzione democratica. La promozione della partecipazione alla gestione del Patrimonio Culturale è oggetto di approfondimento da parte dello stesso Ministero, che ha creato di recente una commissione interna (Reti museali e Sistemi Territoriali) per coinvolgere a livello locale attraverso la progettazione partecipata tutti i soggetti pubblici e privati che operano nel campo dei beni culturali. Diventa dunque sempre più importante creare maggiori spazi di cooperazione e confronto tra soggetti diversi perché le potenzialità dei territori – date insieme dagli attrattori culturali ed economici e dal capitale umano – possano fare rete per lo sviluppo locale. Il progetto pilota da solo non può raggiungere questo fine, ma può essere un esempio che la collaborazione tra cittadini e istituzioni non è solo possibile, ma addirittura vantaggiosa per entrambi.