I progetti monitorati

I due progetti oggetto di monitoraggio da parte di ActionAid rientrano in un più largo programma, Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno, promosso dal 2006 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo (Mibact) e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS).

Vediamoli entrambi più nel dettaglio. 

Allestimento museale e multimediale del Museo archeologico nazionale della Sibaritide

Il programma operativo nazionale Cultura e Sviluppo 2014-2020 ha finanziato il progetto di allestimento museale e multimediale del Museo archeologico nazionale della Sibaritide con 1.500.000 euro. Il Museo, nato nel 1996, ricostruisce le dinamiche insediative e culturali della Sibaritide con i reperti provenienti dal territorio circostante, tra cui anche i ritrovamenti precoloniali dei siti archeologici di Francavilla Marittima e Castiglione di Paludi, oltre a quelli del contiguo Parco relativi alle città sovrapposte di Sibari, Turi (queste di epoca arcaica ed ellenistica) e Copiae (di epoca romana).

Il Museo archeologico nazionale della Sibaritide su OpenStreetMap: esso si articola in un corpo di fabbrica parallelepipedo e sei moduli a pianta quadrangolare comunicanti. La forma generale del Museo riprende l’idea del modulo, che aveva formato la città di Turi, organizzata da Ippodamo su tre strade orientate in un senso e quattro strade orientate ortogonalmente alle prime tre. Il modulo corrisponde quindi all’intervallo tra gli incroci, con la differenza che le unità museografiche sono sfalsate e non allineate.

La recente unità museale Ippodameo, finanziata con fondi della precedente programmazione europea 2007-2013, consentirà l’ampliamento del percorso espositivo. 

Qui saranno allestite tre sale multimediali, all’interno delle quali sarà raccontata la storia della città di Sibari attraverso filmati ricostruttivi la cui sceneggiatura è stata scritta dal professore Emanuele Greco. Tali filmati racconteranno le tre città sovrapposte nell’area del Parco, attraverso la narrazione di tre momenti cruciali:

  • la distruzione della città di Sibari ad opera dei Crotoniesi;
  • la richiesta degli esuli di Sibari all’Atene di Pericle affinché intervenisse per la ricostruzione della città e il conseguente dibattito tra Pericle e i suoi consiglieri sulla forma che tale ricostruzione doveva assumere (la “città ideale” e il modulo ippodameo)
  • il fallimento della città ideale attraverso le spiegazioni di Aristotele e Tucidide.
Immagine di ABDR architetti associati. Progetto di ampliamento del Museo archeologico nazionale della Sibaritide attraverso una nuova sala, detta Modulo Ippodameo (in basso) e nuovi depositi archeologici (in alto). Questo ampliamento è stato finanziato dalla precedente programmazione europea 2007-2013.

Anche nelle precedenti sale verrà aggiornato l’allestimento, che sarà ampliato da 5 a 7 sale espositive, dalla Preistoria al Medioevo. 

Esso includerà anche quattro ricostruzioni archeologiche ed allestimenti specifici per alcuni reperti di particolare interesse (come il toro cozzante).

Il nuovo allestimento prevede anche diversi supporti multimediali, tra cui un totem touch screen in ogni sala e QR code, nella cui progettazione è stata dedicata particolare attenzione alle persone con disabilità uditive e visive. Il progetto finanzia anche il sito web e l’applicazione per smartphone ufficiale del Museo.

Musealizzazione e sistemazione esterna dell’area archeologica denominata “Casa Bianca”

Anche questo progetto è finanziato dal Programma operativo nazionale Cultura e Sviluppo 2014-2020 per un importo totale di 500.000 euro. 

Le diverse campagne di scavo che si sono succedute negli anni hanno portato alla luce quattro diversi siti: il Parco del Cavallo (il più esteso), quello di Casa Bianca, quello detto Prolungamento Strada e quello di Stombi. 

Senza dubbio a Sibari l’offerta archeologica potrebbe essere ampliata: la parte di sito visionabile e scavata adesso è tutto sommato piccola rispetto alle potenzialità (estensione di circa 500 ettaricompresi tra i comuni di Cassano all’Ionio e Corigliano Calabro).

Questo progetto aprirà alla fruizione pubblica una nuova area del Parco archeologico. Gli interventi di restauro e valorizzazione finanziati includono attività di scavo, restauro ed integrazione delle strutture individuate ed opere di messa in sicurezza per la loro fruizione, interventi di valorizzazione sul sito (pannellistica) e nel museo e pubblicazione dei risultati delle indagini.

(L’immagine in copertina è un’elaborazione di A. Popone, Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, foto di Giulio Citroni).